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Punta Paradiso 1226 m - 18.02.2011
 
   
     
 

Escursione nella Riserva del Campo dei Fiori (VA), e precisamente sulla Punta Paradiso (1226m), vetta più alta del Massiccio Campo dei Fiori e sede della Cittadella di Scienze della Natura, centro divulgativo popolare di scienze naturali, fondata da Salvatore Furia nel 1956. Del centro fanno parte l'Osservatorio Astronomico G.V. Schiapparelli, il Centro Geofisico Prealpino con le stazioni meteorologiche, l'Osservatorio Sismologico, il Parco 'L. e M. Zambeletti' e il Giardino Botanico 'R. Tomaselli'. La Riserva Naturale del Monte Campo dei Fiori, fa parte del Parco Regionale del Campo dei Fiori e si estende su una superficie complessiva di 735 ettari. All’interno del Parco Regionale, sono presenti due importanti massicci: il Campo dei Fiori (1226m) e la Martica (1032m), che sono separati dalla Valle Rasa. La particolare collocazione geografica e le caratteristiche geologiche hanno favorito l'instaurarsi di una vegetazione molto varia, con boschi di castagni, faggi, betulle, noccioli e pini silvestri, e ambienti torboso-paludosi, ricchi di presenze faunistiche. Rilevanti le presenze storico-architettoniche, quali il complesso del Sacro Monte di Varese, con le sue 14 Cappelle che si snodano lungo un acciottolato di circa 2 km, il Grand Hotel Campo dei Fiori del Sommaruga e la Rocca di Orino.
Il massiccio del Campo dei Fiori presenta una morfologia differente nei suoi due versanti: quello settentrionale è caratterizzato da asperità, scarpate e pareti verticali, mentre quello meridionale ha una pendenza più uniforme e dolce. Il diverso aspetto che assumono i versanti è il risultato di spinte tettoniche che hanno inclinato verso sud i potenti strati calcarei e dolomitici (formatisi per successive deposizioni marine), che costituiscono l’ossatura del massiccio. La natura calcarea del Campo dei Fiori nasconde un complicato sistema di grotte e pozzi, oggetto di studio ed esplorazione fin dagli inizi del ‘900 e attualmente ancora in corso.
Raggiungiamo il paese di Santa Maria del Monte (VA), e lasciata l’auto sul posteggio lungo la strada Via Monte Tre Croci (850m), prendiamo il sentiero che sale tra boschi di faggi e betulle. Avanziamo senza problemi sulla neve caduta l’altro ieri, e raggiungiamo la stazione abbandonata della funicolare Vellone-Campo dei Fiori. Ci fermiamo per qualche foto e proseguiamo fino a raggiungere il Grand Hotel Campo dei Fiori. L'albergo fu progettato nel 1908 dall'architetto milanese Giuseppe Sommaruga e rappresentava, per struttura e arredi, un notevole esempio di liberty italiano. La costruzione ebbe inizio nel 1910 e l’inaugurazione avvenne nel 1912. Assieme all’albergo, furono inaugurati anche il ristorante Belvedere e la stazione della funicolare Vellone-Campo dei Fiori. Per circa mezzo secolo il complesso fu meta di un grande flusso di turismo d'elite, interrotto solo dalle due guerre mondiali. Nel 1958, con la chiusura della funicolare, ebbe inizio il suo declino e nel 1968 l’albergo e il ristorante chiusero i battenti. Nel corso degli anni ha subito numerosi saccheggi, e l'ultimo piano è andato completamente distrutto da un incendio. Adesso è ridotto a semplice supporto di numerosissime antenne radio e paraboliche. Nonostante tutto, l'area dell'albergo, seppur degradata, ha conservato tutto il suo fascino ed è ancora meta di curiosi, appassionati, studenti d'arte ed escursionisti. Inoltre ogni anno, a Ferragosto, si svolge la festa degli Alpini, che attira numerose persone.
Da qui proseguendo sulla strada asfaltata sotto una leggera pioggia causata dalla neve che, sciogliendosi, cade dagli alberi, raggiungiamo una imponente balconata, da dove è possibile scorgere la pianura sottostante con i laghi,  le Alpi Pennine, dominate dal Monte Rosa (4638m), ed in lontananza le Alpi Cozie dalle quali si erge l’inconfondibile piramide del Monviso (3841m). Facciamo qualche foto e ci rimettiamo in cammino sulla strada che adesso attraversa il Parco L. e M. Zambeletti e dopo poco siamo sul tetto dell’Osservatorio (1226m). La vista da quassù è eccezionale e la bella giornata ci permette di vedere lontano:  dalle Alpi Orobie alle Lepontine, dalle montagne dell'Ossola, con il Monte Rosa (4638m), fino all’Oberland bernese. Che spettacolo! Facciamo molte foto e dopo un caffè ci rimettiamo in cammino. Seguendo la strada asfaltata ci immettiamo sul sentiero che ci conduce al ponte della ex Funicolare e poi su via Tre Croci, dove abbiamo fermato l’auto.
Escursione veramente interessante sotto l’aspetto storico-naturalistico, di facile esecuzione e con dei bellissimi scorci panoramici